Influenza da virus A/H1N1: domande e risposte

oggi in tutto il mondo avremmo celebrato i 40 anni di “avvio” del Movimento Umanista (con il famoso discorso “La guarigione della sofferenza” dato da Silo il 4 maggio 1969), ma Silo stesso l’altro ieri ha urgentemente chiesto di seguire le raccomandazioni dell’OMS e di rinviare le agglomerazioni, soprattutto per noi che siamo molto aperti a baci e abbracci, per non partecipare ad una involontaria e ovviamente inconsapevole diffusione del virus.

Nell’invitare tutti a stare sempre molto attenti e lucidi, riporto queste domande e risposte sul Virus (fonte: il Ministero della Salute)

un forte abbraccio virtuale.


Cos’è la nuova influenza provocata da virus A/H1N1?

La nuova influenza A/H1N1 è un infezione virale acuta dell’apparato respiratorio con sintomi fondamentalmente simili a quelli classici dell’influenza: febbre ad esordio rapido, tosse, mal di gola, malessere generale. Come per l’influenza classica sono possibili complicazioni gravi, quali la polmonite, e casi mortali. I primi casi di questa nuova influenza umana da virus A/H1N1 sono stati legati a contatti ravvicinati tra maiali e uomo; il nuovo virus A/H1N1 è infatti un virus di derivazione suina. Nell’uomo infezioni da virus influenzali suini sono state riscontrate occasionalmente fin dagli anni ‘50 e sono legati ad esposizione e contatti ravvicinati (1-2 metri) con suini, ma il nuovo virus A/H1N1 si è ora adattato all’uomo ed è diventato trasmissibile da persona a persona. L’influenza non viene trasmessa attraverso il cibo e si sottolinea come, anche se i primi casi siano stati legati a suini, non vi sia alcun rischio di infezione attraverso il consumo di carne suina cotta o prodotti a base di carne suina. Trattandosi di un nuovo virus influenzale, la vaccinazione con i tradizionali vaccini antinfluenzali (vaccini stagionali) molto probabilmente non è efficace; la vaccinazione contro l’influenza classica è comunque una misura raccomandata in caso di viaggi .

Come nasce la nuova influenza?

Quando virus influenzali di differenti specie animali infettano i suini, i virus possono andare incontro a fenomeni di “riassortimento” e nuovi virus che sono un mix di virus umani/aviari/suini possono emergere. Nel corso degli anni, sono emerse diverse varianti di virus influenzali suini; al momento, nei maiali sono stati identificati 4 sottotipi principali di virus influenzali di tipo A: H1N1, H1N2, H3N2, and H3N1. Comunque, la maggior parte dei virus isolati recentemente nei maiali sono stati H1N1.

Quali sono i sintomi della nuova influenza umana da virus A/H1N1?

I sintomi della nuova influenza umana da virus A/H1N1 sono simili a quelli della “classica” influenza stagionale e comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d’appetito, tosse. Alcune persone hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea.

Quanto è grave l’influenza da virus A/H1N1 nell’uomo?

Come l’influenza stagionale, l’influenza da virus influenzale A/H1N1 nell’uomo può presentarsi in forma lieve o grave. Come l’influenza stagionale, può causare un peggioramento di patologie croniche pre-esistenti e in passato sono stati segnalati casi di complicazioni gravi (polmonite ed insufficienza respiratoria) e decessi associati ad infezione da virus A/H1N1.

Le persone possono prendere la nuova influenza umana da virus A/H1N1 mangiando carne di maiale?

No, i virus della nuova influenza umana da virus A/H1N1 ****non sono trasmessi dal cibo; non si può contrarre tale influenza mangiando maiali o prodotti a base di carne di maiale. Mangiare carne maneggiata in maniera appropriata, carne cotta e prodotti a base di carne suina non comporta alcun rischio. Cuocere la carne a temperatura interna di 70-80° gradi uccide il virus dell’influenza, così come gli altri batteri e virus, al pari della stagionatura.

Come si trasmette la nuova influenza umana?

La trasmissione da uomo a uomo del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie è essenziale nel limitare la diffusione dell’influenza.

Per quanto tempo una persona infetta può trasmettere il virus dell’influenza umana da nuovo virus A/H1N1 ad altre persone?

Le persone con influenza umana da nuovo virus A/H1N1 sono da considerare potenzialmente contagiose per tutto il periodo in cui manifestano sintomi, generalmente per 7 giorni dall’inizio della sintomatologia, più il giorno che precede l’insorgenza dei sintomi. I bambini, specialmente quelli più piccoli, possono potenzialmente diffondere il virus per periodi più lunghi.

Cosa si può fare per proteggersi dall’influenza umana da nuovo virus A/H1N1?

In questo momento non c’è un vaccino che sia efficace contro l’influenza da virus A/H1N1; ci sono tuttavia azioni comuni che aiutano a prevenire la diffusione di germi che causano infezioni respiratorie come l’influenza:

  • coprire con un fazzoletto naso e bocca quando si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura dopo averlo usato
  • lavare spesso le mani con acqua e sapone specialmente dopo avere tossito o starnutito e dopo aver frequentato luoghi pubblici; sono utili ed efficaci anche detergenti per le mani a basi di alcol
  • cercare di evitare contatti con persone malate
  • in caso di influenza, rimanere a casa e limitare i contatti con altre persone per evitare di infettarle
  • evitare di toccare occhi, naso e bocca perché i germi si diffondono proprio in questo modo

**Come si può diagnosticare l’infezione da virus influenzale A/H1N1 nell’uomo?

Per la diagnosi di tale influenza  è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4 – 5 giorni dall’inizio dei sintomi (quando è maggiormente probabile che la persona elimini i virus). Comunque, alcune persone e in particolar modo i bambini possono eliminare il virus influenzale per 10 giorni e più. L’identificazione del virus richiede l’invio del campione ad un Laboratorio di riferimento. E’ il medico ad indirizzare l’eventuale caso sospetto al laboratorio di riferimento.

Quali farmaci possono essere usati per trattare le infezioni da virus influenzali A/H1N1 nell’uomo?

Sono disponibili diversi tipi di farmaci antivirali per il trattamento dell’influenza: amantadina, rimantadina, oseltamivir e zanamivir. Mentre la maggior parte dei virus si sono rivelati suscettibili a tutti e quattro i farmaci, il nuovo  virus influenzale è risultato resistente alla  amantadina e alla rimantadina; pertanto solo oseltamivir (Tamiflu) e zanamivir (Relenza) sono raccomandati per il trattamento della nuova Influenza.

Che cos’è una pandemia influenzale?

Una pandemia (dal greco antico pan-demos, “tutto il popolo”) è un’epidemia determinata dalla rapida diffusione di una infezione in più aree del mondo, con un elevato numero di casi gravi appartenenti a tutti i gruppi di età e una mortalità elevata. La pandemia differisce dalle influenze stagionali: mentre queste ultime sono generate da sottotipi di virus influenzali già esistenti, le pandemie sono causate da sottotipi virali nuovi o che non circolano nella popolazione da molto tempo.

La comparsa di un nuovo ceppo virale non è di per sé sufficiente a causare una pandemia:occorre anche che il nuovo virus sia capace di trasmettersi da uomo a uomo in modo efficace.

Quante sono le fasi e i livelli di rischio di una pandemia?

Nel 2009, sono state riviste le fasi descrittive di una eventuale pandemia e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha deciso di utilizzare come metodo di misurazione una scala da 1 a 6. Lo schema seguente sintetizza le fasi e i livelli di rischio di una eventuale pandemia.

Consulta lo schema

Cosa vuol dire essere nella fase 4?

La fase 4 è caratterizzata dall’avvenuto passaggio del virus da uomo a uomo, ma la trasmissione interumana è limitata e la diffusione è altamente localizzata; ciò vuol dire che il virus non è ben adattato all’uomo. Tale fase è indicativa di un aumento del rischio di pandemia, ma non significa necessariamente che la pandemia ci sarà.

Nella fase 4 sono già attivi tutti i sistemi di controllo e sono già predisposti tutti i provvedimenti per l’adozione delle misure in fase pandemica.

Cosa vuol dire essere nella fase 5?

In base al Piano Pandemico dell’OMS, si è nella fase 5 quando vi sono prove di trasmissione da uomo a uomo con epidemie documentata in almeno due Paesi di una stessa Regione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Anche se la maggior parte dei Paesi del mondo non sono colpiti in questa fase, la dichiarazione della Fase 5 è un forte segnale dell’imminenza della pandemia. Nella fase 5 sono già attivi tutti i sistemi di controllo e sono già predisposti tutti i provvedimenti per l’adozione delle misure nella fase di effettiva pandemia.

Chi ha prenotato un viaggio in Messico cosa deve fare?

I viaggi in Messico sono attualmente sconsigliati dal Ministero degli Affari Esteri. Inoltre le notizie di misure di profilassi assunte dal Governo di quel Paese (chiusura delle aree archeologiche per esempio) sconsigliano un viaggio per turismo. In caso di necessità consultare il sito “Viaggiare sicuri” e iscriversi al servizio “Dove siamo nel mondo” entrambi del Ministero degli Affari Esteri oltre a seguire le misure di prevenzione raccomandate dal Ministero e diffuse in particolare negli aeroporti.

I farmaci antivirali possono essere assunti a scopo preventivo prima di un viaggio nelle zone colpite dalla nuova influenza?

No, i farmaci antivirali non sono vaccini e non debbono essere usati a scopo preventivo, devono essere assunti sotto il controllo di un medico solo per il trattamento della malattia . Per acquistarli è comunque necessario la prescrizione medica.

Ci sono restrizioni per i viaggi in zone interessate dai focolai di influenza da virus A/H1N1?

Non ci sono restrizioni ai viaggi da parte dell’OMS,  che invita però alla prudenza per i viaggiatori affetti da malattie, per esempio croniche, I viaggi in Messico sono attualmente sconsigliati dal Ministero degli Affari Esteri italiano..

I viaggiatori diretti alle aree in aree interessate da focolai devono mettere in atto le seguenti misure preventive, raccomandate dal Ministero e diffuse in particolare negli aeroporti:

  • evitare luoghi affollati e manifestazioni di massal
  • avare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti
  • evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca
  • coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare immediatamente il fazzoletto usato nella spazzatura

La vaccinazione con i tradizionali vaccini antinfluenzali (vaccini stagionali), pur sollecitando le difese immunitarie, probabilmente non è efficace nei confronti di questa specifica infezione. Un vaccino non esiste al momento, ma potrebbe essere pronto nel giro di tre-quattro mesi.

Prima di un viaggio consulta il sito >Viaggiare sicuri del Minstero degli Affari Esteri

Ci sono rischi per la permanenza o il passaggio in aeroporto?

Non ci sono rischi particolari o raccomandazioni aggiuntive rispetto a quelle generali. Per i viaggiatori diretti in zone con focolai si raccomanda il lavaggio delle mani frequente e accurato con acqua e sapone e detergenti a base di alcol, l’utilizzo di fazzoletti manouso da gettare nei cestini in caso di raffredore. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel confermare che non ci sono restrizioni per i viaggi, come al solito consiglia prudenza nel mettersi in viaggio a persone affette da malattie, per esempio diabete, tumore o altre malattie croniche.

Sono previsti controlli e canali sanitari alle frontiere e negli aeroporti? Ci sono visite sanitarie o quarantena per chi torna dal Messico?

No. Sono state messe in atto misure per quanto riguarda aeromobili e navi, in particolare per quanto riguarda le aeromobili è stata richiesta la trasmissione obbligatoria della parte sanitaria della dichiarazione generale di aeromobile, debitamente compilata per ciò che concerne le condizioni di salute di passeggeri e componenti di equipaggio a bordo durante il viaggio. Per quanto riguarda invece le navi è stata richiesta l’esclusione del rilascio via radio della libera pratica a qualunque nave abbia toccato porti delle aree affette; per queste provenienze la libera pratica sanitaria (permesso di sbarcare ed imbarcare persone e cose) viene rilasciata previa verifica a bordo.

Il Sottosegretario Fazio, con una nota stampa del 30 aprile, ha invitato i cittadini che rientrano dal Messico a rimanere a casa per 7 giorni a partire dalla data di rientro in Italia, Il nuovo virus, infatti, sembra avere le caratteristiche di una elevata trasmissibilità anche se il relativo decorso clinico sembra essere piuttosto benigno, con sintomi non più gravi di una normale influenza stagionale. A causa però dell’elevata trasmissibilità e dell’assenza di immunità da parte della popolazione, il Sottosegretario quindi ha invitato con effetto immediato tutti i cittadini che rientrano dal Messico e che lavorano in ambienti chiusi e a contatto con la collettività, con particolare riguardo alle popolazioni scolastiche, di rimanere a casa per 7 giorni a partire dalla data di rientro dal Messico. Qualora in tale periodo dovesse manifestarsi in tali soggetti una sintomatologia febbrile, contattare telefonicamente il medico curante o la struttura sanitaria preventiva della ASL, per ricevere istruzioni sul da farsi.

(aggiornamento 30 aprile)

Quali precauzioni devono adottare i viaggiatori che provengono da zone dove si sono verificati focolai di influenza da virus A/h1N1?

Le persone rientrate dalle zone colpite dalla nuova influenza devono monitorare il proprio stato di salute per 7 giorni come indicato negli opuscoli distribuiti in aeroporto al loro ritorno. In caso di insorgenza di una sintomatologia influenzale, per esempio febbre sonnolenza, perdita d’appetito, tosse, dovranno contattare telefonicamente il loro medico di famiglia e dietro la sua consulenza attuare misure come: limitare il più possibile i contatti con i familiari, indossare da parte del malato una mascherina, mantenere una buona igiene respiratoria coprire cioè bocca e naso quando si starnutisce o tossisce tramite fazzoletti monuso. Per tutti è importante il lavaggio frequente e accurato delle mani con acqua e sapone oppure con detergente a base di alcol. Ricordiamo che la trasmissione interumana del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso gocce di saliva di chi tossisce e starnutisce, ma anche per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate da lle secrezioni respiratorie. Sarà il medico a valutare inoltre eventuali misure farmacologiche. Particolari attenzioni nei contatti con persone rientrate dal Messico dovranno essere attuate eventualmente da persone immmunodepresse per eventuali malattie croniche o terapie.

Il Sottosegretario Fazio, con una nota stampa del 30 aprile, ha invitato i cittadini che rientrano dal Messico a rimanere a casa per 7 giorni a partire dalla data di rientro in Italia, Il nuovo virus, infatti, sembra avere le caratteristiche di una elevata trasmissibilità anche se il relativo decorso clinico sembra essere piuttosto benigno, con sintomi non più gravi di una normale influenza stagionale. A causa però dell’elevata trasmissibilità e dell’assenza di immunità da parte della popolazione, il Sottosegretario quindi ha invitato con effetto immediato tutti i cittadini che rientrano dal Messico e che lavorano in ambienti chiusi e a contatto con la collettività, con particolare riguardo alle popolazioni scolastiche, di rimanere a casa per 7 giorni a partire dalla data di rientro dal Messico. Qualora in tale periodo dovesse manifestarsi in tali soggetti una sintomatologia febbrile, contattare telefonicamente il medico curante o la struttura sanitaria preventiva della ASL, per ricevere istruzioni sul da farsi.

(aggiornamento 30 aprile)

Quando sarà pronto il vaccino?

Un vaccino non esiste al momento, il virus è stato isolato e sequenziato e ci sono tutte le indicazioni disponibili per produrre un vaccino, che potrebbe essere pronto nel giro di tre-quattro mesi.

Fonte: OMS/CDC e Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali - Direzione generale Prevenzione sanitaria - Cal center 1500

Ministerosalute.it

-ultimo aggiornamneto 30 aprile 2009

Stefano Cecere
Stefano Cecere
Play well, Die Happy! Ricercatore, Sviluppatore, Educatore, Attivista, Umanista, Papà.

Ricerco, Sviluppo e Condivido nell’intersezione tra Giochi, Educazione, Tecnologie Digitali, Creatività, Filosofia e attivismo per una Politica Progressista 2050. E papà 2x

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