300 milioni di euro

questa la condivido.. non perché sia eclatante (di atti trogloditi ne conto un centinaio al giorno) ma soprattutto perché ricordo che il Referendum è forse l’ultimo strumento di partecipazione pubblica che abbiamo. il diritto di scegliere è stata una conquista sudata col sangue di troppi nostri predecessori. la loro morte non deve tornare vana.

300 milioni di euro, quindi 5 euro per ogni italiano vivente: è il costo del mancato accorpamento dei referendum alla data delle elezioni amministrative.

La decisione, chiaramente presa nella speranza di non far raggiungere il quorum ai referendum, è di per sé scandalosa, ma lo è ancor di più se rapportata alle polemiche di questi giorni sul costo che avrebbe avuto la festa una-tantum del 17 marzo.

Quindi, riassumendo: per la festa dell’Unità d’Italia l’Italia non ha un soldo (lo hanno detto la Lega e la Confindustria).

Invece per evitare l’Election Day l’Italia è ricca, talmente tanto da poter buttare dalla finestra 300 milioni di euro.

In attesa di prese di posizione di Lega e Confindustria anche su questo argomento (ma, chissà perché, non ci credo molto) ci rimane una sola cosa da fare: andare a votare ai referendum e soprattutto invitare il maggior numero di persone a farlo, così da raggiungere il quorum e dare il chiaro messaggio a questi che ci governano che non bastano questi mezzucci per tacitare il popolo italiano.

Intanto, se sei d’accordo con tutto questo e sei dunque indignato come me, fai girare questo messaggio.

Stefano Cecere
Stefano Cecere
Ricercatore, Sviluppatore, Educatore, Attivista, Umanista, Papà.

Ricerco, Sviluppo e Condivido nell’intersezione tra Giochi, Educazione, Tecnologie Digitali, Creatività, Filosofia e attivismo per una Politica Progressista 2050. E papà 2x

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