Cade la neve... ovvero c'è una propedeutica al crescere creativi senza paura dell'errore?

Cade la neve… ovvero c’è una propedeutica al crescere creativi senza paura dell’errore?

perché pubblico questo video di tanti anni fa, che riprende me e Fabio che improvvisiamo una canzoncina?

no, non per andare allo Zecchino né a San Remo, ne per i cuoricini, ma per condividere alcune considerazioni perché

  1. sto lavorando su un capitolo importante del mio libro (che non è uscito ancora proprio per questo motivo), che è quello della creatività e sviluppo della curiosità e del fare errori e come gestirli…
  2. oggi Fabio ha fatto la verifica di musica ed è andata bene, anche se la musica non è la sua passione, per niente, ma noto in lui una fiammella intellettuale e creativa e mi incuriosisce
  3. sto riorganizzando l’archivio foto e mi è capitato questo vecchio video che avevo proprio dimenticato… e parla di aerei da guerra!! (il tema di oggi che ne stava costruendo il suo primo :)

quindi..
(ah una premessa: ok con la musica me la cavo, non è probabilmente da tutti i papà improvvisare una canzoncina del genere, ma non è questo il punto, le mie considerazioni vogliono essere di carattere generale)

ri-quindi la questione è: c’è una propedeutica al crescere creativi e liberi dall’incubo dell’errore?

vedo come Fabio è rilassato, e canta quello che ha in mano, quello che fa.. quello che vede (la scena del teschio non ditemi che non ha ricordato anche a voi i Soliti Sospetti!)

la musica è molto tranquilla e con armonia semplice, prevedibile, quindi uno si può adagiare su quella tonalità e quel tempo, quasi cullato. forse un ambiente rilassato e disordinato è ideale?

non c’è pressione.. è un interscambio.. come se stessimo parlando.. però invece lo facciamo cantando.. lui sta giocando con il lego.. io sto strimpellando

ho ricordato che ai tempi noi non avevamo la tv, né monitor ne niente… pochissimi stimoli mediatici, ma tutti i giorni io stavo al pianoforte e improvvisavo musiche coinvolgendo in vari modi chi era intorno (in questo giorno la mamma aveva fatto il video per caso)

quando uno deve inventare una storia: da dove inizia? come si intrecciano le idee? si può narrare con un libero flusso senza troppe mete? (spoiler: si, e la letteratura ne è piena)

noto in me una certa attenzione alla dinamica, per “stargli dietro” con il volume e le risposte. questa cosa credo sia molto importante.. lasciare spazio e tempo agli altri di fare la loro mossa, di esprimersi

a lui non interessa che stiamo cantando o facendo altro, è qualcosa di naturale come cantare sotto la doccia, che è molto divertente, vero? quasi sta parlando i propri pensieri

il divertirsi a creare cose nuove, senza giudizio o ansia prestazionale, può lasciare traccia nella propria coscienza e nel proprio cervello? (spoiler: si)

ma uno può essere stonato? (spoiler: no)
forse è solo questione di esercizio e di come si viene o si ipotizza di essere giudicati?

bom.. per ora non mi viene in mente altro.. se avete esempi da condividere, sarebbe bello. ciao

Stefano Cecere
Stefano Cecere
Ricercatore, Sviluppatore, Educatore, Attivista, Umanista, Papà.

Ricerco, Sviluppo e Condivido nell’intersezione tra Giochi, Educazione, Tecnologie Digitali, Creatività, Filosofia e attivismo per una Politica Progressista 2050. E papà 2x

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